Idrotermalite e giacimento dell'ambra

 

 

Il quadro geologico

Da "I beni geologici della provincia di Modena"

Nella vecchia letteratura erano definite con il nome di "idrotermaliti" rocce derivate per interazione tra soluzioni acquose di bassa termalitą e originarie rocce ofiolitiche, che venivano trasformate anche profondamente, con scomparsa della vecchia mineralogia e arricchimento di nuovi minerali, sopratutto quarzo e carbonati. Il processo di trasformazione idrotermale č da collegare alla circolazione d'acque calde marine, ricche in vari componenti chimici - in particolare Ca, CO2, Si,H2O - entro la crosta oceanica, gią modificata dal metamorfismo oceanico. Nelle rocce metamorfiche, (spiliti, gabbri spilitizzati, serpentini) della crosta degli oceani attuali e d'epoche passate e quindi anche in quella tetidea, sono depositati minerali di neoformazione, sopratutto carbonati e quarzo appunto, in fitti e complessi reticolati di vene, o che sostituiscono i minerali delle rocce di partenza, dando luogo a rocce nuove, le idrotermaliti appunto.

Le idrotermaliti presenti nel territorio modenese sono numerose, specialmente lungo il Torrente Scoltenna e sulla sponda destra della Valle del Panaro in corrispondenza del Ponte Samone, ma in blocchi e ammassi di modestissime dimensioni: esse sono derivate in ordine di frequenza, per trasformazione di serpentiniti, basalti spilitici, e gabbri.

 

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Da "I MINERALI NELLE OFIOLITI NELL'APPENNINO BOLOGNESE E MODENESE"

IDROTERMALITI

 

Sono rocce di origine metamorfico-idrotermale, possono derivare da serpentiniti, delle quali conservano tracce al loro interno.

Sono riconoscibili per una struttura alveolare a carbonati e quarzo, testimone di forti azioni trasformanti di tipo idrotermale, che anno portato a rimobilizzazre alcuni elementi chimici come nichel e titanio, con la loro successiva riorganizzazione in minerali quali millerite o l'anatasio.

Il colore č chiaro e/o rosato (a volte nero per la presenza di ematite). Gli affioramenti sono molto limitati.

Sono litotipi caratteristici dell'Appennino settentrionale e di poche altre zone, come la val Malenco in provincia di Sondrio (Bedognč et al., 1993), sempre comunque mineralizzate da fasi di grande interesse e particolarmente rare.

Un affioramento tipo era quello di Monteacuto Ragazza nei pressi di Lagaro, in provincia di Bologna. *Diversi sono gli erratici di piccole dimensioni individuati nelle vallate del bolognese (valli del Reno e del Sillaro) e modenese (valli del Vesale e del Panaro).

*Nel litotipo presente a Castelvechio abbiamo uno dei cosi detti "erratici" sopra menzionati

 

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Ambra: Da "Scienze naturali"

Minerali e rocce (De Agostini)

Le resine sono sostanze assai resistenti all'alterazione chimica e batterica, caratteristiche nell'era geologica attuale delle conifere, e secrete a scopo di difesa contro microrganismi. Esse sono conservate nei carboni senza sostanziali mutamenti, tranne la perdita di oli eterei e fenomeni di polimerizzazione, con conseguente indurimento. Sono conosciuti carboni formati quasi unicamente da resine indurite. L'ambra , contenuta nei depositi sabbioso-argillosi, č un esempio di resina fossile; alcune varietą sono usate per scopi ornamentali. Famosa č l'ambra del Baltico, inclusa in forma di grossi grumi, aventi carattere residuale o provenienti da trasporto, entro formazioni sedimantarie oligoceniche. In Sicilia esistono grumi di ambra, meno pregiata, in formazioni mioceniche nella parte orientale dell'isola. Caratteristiche analoghe alle resine presentano le gomme, anch'esse conservate in alcuni carboni fossili senza importanti mutamenti. Processi di riduzione di questi componenti assai stabili degli organismi vegetali possono portare alla formazione di idrocarburi solidi cristallini, come la fichtelite,resente in certe torbe in piccole quantitą.

 

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